Glenn Rosenstein e Universal Audio binomio vincente!


Glenn Rosenstein appartiene a quella elite di fonici/produttori che si sono formati negli anni 80 ai Sigma Sound di NYC. Madonna, U2, Talking Heads, e Ziggy Marley sono solo alcuni degli innumerevoli artisti i cui dischi hanno beneficiato del tocco magico di Rosenstein. In questi giorni, Glen sta lavorando a vari hits nel suo studio di Nashville. Rosenstein ha aggiunto al suo Sistema Pro Tools (truccato) i Powered Plug-in di Universal Audio per la produzione del nuovo album di Livingston Taylor ‘Last Alaska Moon’, con la partecipazione artistica del fratello più anziano del cantante, James Taylor.

“Ho avutomodo di sentire i plug UAD in moltissimi set-up di amici e colleghi, in più le machine di UA mi sono sempre state molto familiari— e le ho sempre apprezzate e desiderate ,” commenta Rosenstein. “ne avrei volute a tonnellate nelle mie produzioni. Ho pensato, chi meglio di UA avrebbe potuto emulare il proprio hardware. Il mio sistema funziona incredibilmente bene, liscio e trasparente,”
Rosenstein ha lavorato molti anni con l’ hardware di Universal Audio, ultimamente per missare usa spesso il ‘mixing in the box’ ed i Powered Plug-in di Universal Audio gli sono indispensabili per aggiungere quel calore tipico dell’analogico ai suoi file. “Universal Audio sta facendo della roba realmente innovativa. Il fatto è essere i produttori di molte delle machine più usate in studio da me e da moltissimi altri fin dall’inizio della nostra carriera ed avere la tecnologia per emularle, il legame più stretto tra i due mondi.”

“Stiamo usando i Powered Plug-in della UAD-2 in un disco che sto producendo per Livingston Taylor, con qualche ospite importante; James Taylor c’è dentro, Carly Simon c’è dentro. Ci suonano i membri della Union Station (band blue grass di Alison Krauss, vincitori di moltissimi Grammy per il loro genere, ndt).”
“L’approccio di George Massenburg per il mix di questo disco è stato, naturalmente, davvero organico. Le trace sono state registrate accuratamente, nel senso tradizionale del termine. Paragonato alla maggior parte delle produzioni attuali, è un disco abbastanza organico. Non è stato proprio come se io e Livingston avessimo deciso a monte che questo doveva essere l’approccio. E’ stato, piuttosto, un approccio naturale. Ma, nella fase di missaggio, naturalmenteabbiamo discusso circa la direzione da prendere e quanto dovessimo o volessimo rimanere fedeli alle tracce registrate. La scelta fu di mantenerci quanto più fedeli possibile. Non volevamo effetti speciali. Volevamo che suonasse molto ‘naturale’.

“Così, abbiamo iniziato il mix, con le apparecchiature di George; lui ha creato macchine per l’audio veramente eccellenti. Appena abbiamo cominciato ad uscire dale sue apparecchiature, la prima cosa che ha usato è stato il plug-in FATSO Jr. di UA. Siamo stati molto soddisfatti del contributo di questo plug al nostro disco.
“Lo abbiamo usato sui cori e sulle sezioni di fiati. Ha fatto esattamente il lavoro che il vero FATSO doveva fare. Ha rinforzato e riscaldato le tracce. Lo stesso eccellente lavoro della versione hardware.”
Potrete leggere l'intervista completa (in Inglese...) nella Webzine UA di Giugno 2010.

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